#NONSEISOLA

SOSTEGNO A DISTANZA 📱 IN VIDEOCHIAMATA
SOSTEGNO A DISTANZA

Claustrofobia e risonanza magnetica

La claustrofobia è definita come una paura grande, intensa e spropositata rispetto agli spazi chiusi.
Come tutte le tipologie di fobia, la sua caratteristica è di essere una paura irrazionale. Ovvero una paura molto grande in assenza di un reale e oggettivo pericolo. Le persone che soffrono di claustrofobia percepiscono infatti come particolarmente rischioso e pericoloso restare in spazi e in ambienti chiusi, tendendo ad evitarli appena possibile.
Associata a questa fobia c’è spesso la paura del soffocamento. L’idea che restando in ambienti troppo limitati venga a mancare l’aria e l’ossigeno fino al soffocamento.
Anche la paura di non avere una “via di uscita” si presenta spesso in associazione alla claustrofobia. Il pensiero che anche volendo non si possa fare nulla per liberarsi dallo spazio ristretto. La percezione di non avere alcuna via di fuga in caso se ne abbia il bisogno.

Ci sono momenti in cui però gli spazi chiusi devono essere per forza affrontati. Uno di questi è il sottoporsi ad una risonanza magnetica per motivi di salute.
La risonanza magnetica è un esame diagnostico che prevede l’utilizzo di un macchinario medico abbastanza stretto. Costringe la persona a stare sdraiata per diversi minuti senza possibilità di muoversi o di cambiare posizione. Con la risonanza si entra proprio in una specie di tunnel ristretto che non aiuta le persone che soffrono di claustrofobia.
Sebbene esistano diversi macchinari più o meno aperti, la paura dell’esame e dei minuti da trascorrere in uno spazio limitato restano comunque attivi nella persona che soffre di questa fobia.

Cosa fare

Le cose che puoi fare se soffri di questo disturbo e devi affrontare una risonanza sono sicuramente il cercare di raccogliere informazioni rispetto a come avverrà il tuo esame. Non tutti gli ospedali e le strutture sanitarie utilizzano gli stessi macchinari e le stesse procedure. Tanto dipenderà anche dal punto del corpo in cui dovrai effettuare l’esame e dalla durata dello stesso. Potrai valutare con il tuo medico se effettuare una sedazione. Raccogliere informazioni ti aiuterà certamente a sentirti un po’ più preparata rispetto a quanto dovrai andare ad affrontare e ti potrà far sentire un minimo più capace di tenere sotto controllo la situazione.
Associato a questo puoi anche chiedere un supporto mentale che ti aiuti ad elaborare questa paura per renderla più sopportabile e facilmente gestibile.

Non sei sola

Per prima cosa vorrei dirti di non sentirti stupida se provi questo tipo di paura. Non sentirti sola, tante persone ne soffrono e cercano di affrontarla quotidianamente. Dai importanza a quello che senti e che provi e non lasciare sminuire le tue emozioni da chi probabilmente ti dice “è solo un po’ di ansia”. Le fobie certamente rientrano nei disturbi di ansia ma sono qualcosa di molto più grande e molto più intenso dal punto di vista psicologico. Quello che possiamo fare insieme è cercare di farti arrivare alla tua risonanza con un minimo in più di tranquillità, che non significa far sparire completamente la paura. Tramite tecniche di rilassamento e ipnosi possiamo andare ad alleggerire le emozioni di pericolo che la tua mente involontariamente connette agli spazi chiusi in generale e alla risonanza in particolare.

Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *