La stanchezza e la fatica cronica sono sintomi importanti di numerose patologie croniche: fibromialgia, endometriosi, cistite interstiziale, morbo di crohn e tante altre.
Essendo un sintomo difficile da descrivere e da definire in maniera univoca e universale, spesso viene minimizzato e sottovalutato da chi non lo prova sulla propria pelle.
Quello che si vede esternamente è “solo” una persona sempre stanca e sempre priva di forze ed energie. Per questo purtroppo si viene giudicati come persone pigre, svogliate, nulla facenti. In realtà dietro alla stanchezza cronica si nascondono tanti elementi difficili anche solo da immaginare.
Lotte interiori tra mente e corpo
Quello che spesso accade è che il corpo si sente stanco (e dolorante) mentre la mente si sente piena di energie e di voglia di fare.
Il corpo si trova a limitare tutto ciò che la mente vorrebbe fare; la mente si sente intrappolata dai confini che il corpo impone.
Questo scatena una sorta di battaglia interiore per cercare costantemente di trovare l’equilibrio migliore.
Dolore fisico e sofferenza emotiva
La stanchezza non è mai sola ma si accompagna sempre ad una certa dose di dolore fisico e di sofferenza emotiva che devono essere in qualche modo gestiti e controllati.
Fisicamente si cerca di limitare il dolore tramite farmaci e terapie.
Psicologicamente si cerca di accogliere tutte le emozioni che possono presentarsi: frustrazione, ansia, paura, rabbia, impotenza.
Sensi di colpa
Emotivamente la stanchezza è spesso vissuta con colpa da chi la prova.
Colpa per non riuscire a fare le proprie attività. Colpa per non sentirsi abbastanza. Colpa per paura di limitare anche la vita degli altri. Colpa per “non sforzarsi a sufficienza”. Colpa per non essere autonomi.
I sensi di colpa aggiungono peso e sofferenza alla situazione già fragile che si sta vivendo.
Assunzione di farmaci
La stanchezza e la fatica non sono una scelta! Non sono divertenti!
Chi le vive è obbligato tante volte ad assumere farmaci e terapie per tenere a bada sintomi e dolori che possono essere parte della stanchezza stessa.
Molte volte l’equilibrio farmacologico è un equilibrio molto precario tra costi e benefici.
Difficoltà di concentrazione
Quando ci si sente stanchi anche le capacità cognitive di memoria, attenzione e concentrazione possono risentirne.
Riuscire a pensare, riflettere e prendere decisioni in maniera lucida può diventare complicato.
La stanchezza come una nebbia tende ad offuscare tutto non permettendo un “normale funzionamento”.
Mancanza di forse ed energie
Quello che si percepisce interiormente è una costante perdita di energie. Anche per semplici attività quotidiane (lavarsi i denti, cucinare un pasto, rifare il letto) si spendono energie che poi non si hanno per altre attività.
Di base, inoltre, chi soffre di stanchezza cronica inizia le giornate con un minor numero di energie a disposizione che spesso vengono esaurite nel giro di poche ore.
Bisogno di riposo e recupero
Infine, un ultimo aspetto connesso al punto precedente riguarda il maggior bisogno di riposo e di recupero di forze. A chi soffre di stanchezza cronica non basta un pisolino di 5 minuti per recuperare le energie. Spesso anche il riposo diventa faticoso sia fisicamente (non si riesce mai ad avere un vero sonno ristoratore) sia mentalmente (si fatica a non sentirsi in colpa quando si è costretti a fermarsi).
Inoltre questo bisogno è difficilmente accettato dal mondo esterno e dalla società che purtroppo obbliga chi sta soffrendo a dover fornire continue spiegazioni e giustificazioni.