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Pma e psicologia: le domande più comuni

Affrontare un percorso di procreazione assistita è fisicamente e mentalmente molto impegnativo.
Dal punto di vista psicologico si affrontano vissuti ed emozioni inaspettati e intensi.
Molte possono essere le domande che sorgono in questa fase di vita, vediamo insieme le principali.

Come si accetta la pma?

Non sempre accettare e accogliere l’idea di dover accedere a questi percorsi è facile e immediato. Spesso si vivono molti dubbi e incertezze.
Per accettare psicologicamente questi percorsi è molto d’aiuto il pensiero relativo alla necessità di aiuto.
Rivolgersi alla pma è un aiuto nel momento del bisogno, è un sostegno in più per raggiungere il proprio obiettivo, è una possibilità che ci si dona per riuscire a realizzare il proprio desiderio.
Se fossimo zoppi non accetteremmo l’aiuto di una stampella?

Le paure incidono sulla riuscita del percorso?

Avere paura quando si affronta un percorso di pma è del tutto naturale.
Si può avere paura delle visite mediche, delle iniezioni, delle terapie, dei cambiamenti, del risultato.
Le paure incidono certamente sull’umore della coppia ma non sul risultato finale!
Se il percorso deve riuscire riuscirà indipendentemente dalla paura che si è o non si è provata.
Avere forti paure potrebbe rendere la strada più dolorosa e faticosa dal punto di vista della serenità emotiva ma non incide sulla riuscita o meno delle procedure mediche.

Dire o non dire agli altri della pma?

Questa solitamente è una scelta davvero molto intima e personale.
Importante è ricordare che abbiamo noi la libertà di scegliere e di decidere con chi, quando e come parlarne. Usiamo questa libertà senza sensi di colpa, decidendo in base ai nostri desideri e in base alla conoscenza delle persone che abbiamo davanti.

Una mamma in pma ha qualcosa in meno rispetto alle mamme che concepiscono naturalmente?

NO!
Non mi è mai piaciuto pensare alla pma come a qualcosa di “artificiale” contrapposto al “naturale”.
I bambini che nascono dalla pma non sono bambini artificiali, non sono bambini costruiti con il cacciavite, non sono bambini di plastica.
Anche la pma è qualcosa di naturale: un naturale alternativo!

Quando l’infertilità è “sine causa”, come accettare l’idea della pma senza apparente motivo?

Quando non si ha una vera e propria motivazione rispetto alla causa della propria infertilità, accettare il percorso di pma potrebbe essere ancora più difficile.
Un aiuto in questo caso può essere quello di ricordare tutti i tentativi “naturali” fatti e non andati a buon fine. Anche solo questo può essere un motivo valido per accogliere un aiuto in più.

È normale sentirsi smarriti dopo un primo tentativo andato male e non sapere se proseguire?

Assolutamente sì.
Capita spesso che dopo un fallimento si resti spiazzati perché la speranza era tanta.
In questi casi cercate di fare quello che vi sembra essere utile: vi aiuta parlarne? Vi serve tempo per riflettere? Vi serve svagarvi? Vi serve piangere? Vi serve aspettare?

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