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Endo belly: gonfiore addominale e implicazioni psicologiche

ENDO BELLY = pancia da endometriosi = pancia gonfia a causa dell’endometriosi (o a causa di altre patologie croniche pelviche)

Endo belly: quello che si vede fuori

Chi soffre di questa difficoltà si trova ad avere una pancia ed un addome molto gonfio indipendentemente dall’alimentazione o dalla attività sportiva. Il gonfiore molte volte è simile ad un gonfiore che può avere una donna nei primi mesi di gravidanza.
Dall’esterno, soprattutto indossando certi abiti, questo gonfiore è visibile anche ad occhio nudo. Per questo motivo purtroppo spesso chi ne soffre viene giudicata come pigra (perché mangia male o non fa abbastanza attività fisica) o come incapace di gestire il proprio peso. Questo giudizio aggiunge sofferenza emotiva e psicologica in chi già sta soffrendo a causa di un corpo che sta cercando in tutti i modi di trovare il suo equilibrio nonostante i sintomi di una malattia in corso.

Endo belly: quello che si vive dentro

Chi soffre di endo belly si trova psicologicamente a fare i conti con la propria immagine ogni giorno. Un’immagine che sfugge al proprio controllo e che è molto diversa da quella desiderata.
Ci si trova in un corpo che non si riconosce più, un corpo che non si riesce a gestire, un corpo sofferente a causa della malattia. Internamente ci si sente diverse, guaste, sbagliate, brutte. Si fa molta fatica a ritrovarsi nello specchio e fare pace con quella figura può essere molto impegnativo.
A tutto questo si aggiunge una grande stanchezza di tutti i giudizi e l’incomprensione esterna.

Aspetti emotivi e psicologici

La prima emozione che possiamo collegare a questa problematica può essere quella della vergogna: sia verso di sé che verso gli altri. Ci si vergogna di apparire in un corpo “fuori forma”, ci si vergogna dei vestiti troppo stretti o di mettere il costume da bagno, ci si vergogna di una pancia che sembra un palloncino o che addirittura sembra una pancia da gravidanza.

Altra possibile emozione è l’imbarazzo, abbastanza frequente accanto alla vergogna. Vissuto soprattutto nel momento in cui ci si trova a doversi fermare per spiegare (o addirittura giustificare) a qualcuno di esterno che quella pancia non è dovuta ad un problema fisico. Non è divertente e non è piacevole doversi obbligatoriamente confrontare con il mondo esterno.

Infine elemento importante dal punto di vista psicologico è quello di osservare un corpo che sfugge al proprio controllo e che cambia per colpa della malattia senza che si abbia il “potere di gestirlo”. Il rischio maggiore è quello di non riconoscersi e non accettarsi.

La pancia tende a focalizzare tutte le attenzioni e si tende a dimenticare la bellezza del resto del corpo.

Cosa fare psicologicamente?

La prima cosa necessaria mentalmente è smettere di sentirsi in colpa riuscendo a comprendere che questo aspetto fa parte di una difficoltà fisica che si sta vivendo e che non è causato dalla propria volontà o da qualcosa di sbagliato che si possa aver fatto.
Altra cosa utile può essere certamente quella di curare l’alimentazione e il movimento per aiutarsi, in ogni caso, a mantenere un equilibrio fisico che possa far sentire meglio.
Infine psicologicamente si può lavorare, un passo alla volta, per imparare a ritrovarsi anche in un corpo modificato e diverso da come lo si sarebbe voluto.
Riconoscersi e amarsi allo specchio, indipendentemente dalla grandezza della propria pancia deve essere un obiettivo fondamentale da poter raggiungere.

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