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Triggers emotivi ed infertilità

Quando si vive un momento di difficoltà o un periodo delicato e di fragilità, è spesso possibile che il mondo attorno a noi diventi “rischioso”. Succede di frequente che si vivano stimoli esterni che scatenano dentro di noi ulteriore dolore e sofferenza.
Tutto questo capita durante il momento della ricerca della gravidanza e capita ancora di più quando si affrontano le difficoltà dell’infertilità.

Cos’è un trigger emotivo?

Possiamo definire come trigger emotivo qualunque situazione, frase o evento esterno che scatena una forte reazione emotiva nella mente di chi ne viene colpito.
I triggers emotivi sono anche molto personali e soggettivi: è possibile che quello che turba me non turbi un’altra persona e viceversa.

Triggers emotivi connessi all’infertilità

Vediamo alcuni esempi di quelli che potrebbero essere degli stimoli dolorosi per chi sta affrontando l’infertilità.

  • Alcune domande di persone attorno a noi del tipo: “quando lo fate un figlio?”, “come mai non siete ancora genitori?”, “quando vi decidete a mettere su famiglia?”.
  • La vista di alcune situazioni molto comuni come ad esempio: una famiglia in spiaggia, i bambini che giocano al parco, i genitori che prendono i figli a scuola.
  • La vista della gravidanza di altre donne.
  • I racconti della gravidanza, del parto o della genitorialità di altre persone.
  • Alcuni consigli non richiesti rispetto alla propria fertilità come: “dovreste rilassarvi”, “arrivano quando meno te lo aspetti”, “non ci pensare troppo”.

In tutti questi casi un evento apparentemente minuscolo e innocuo scatena un mondo di sofferenza nel cuore e nell’anima di chi sta affrontando la propria battaglia.

Come poter affrontare i triggers emotivi connessi all’infertilità?

La prima cosa da ricordare è che le emozioni (anche quelle che ci danno fastidio o che sono spiacevoli) sono qualcosa di naturale. È davvero difficile rimanere impassibili di fronte a qualcosa che le scatena. Questo perché siamo esseri umani e non macchine.

Per questo motivo il primo suggerimento è sicuramente quello di accogliere quello che stiamo provando e che stiamo vivendo. Senza vergogna e senza sentirci sbagliati. Esiste il dolore, esiste la rabbia, esiste la tristezza, esiste l’invidia, esiste la paura, esiste la gelosia.

Il secondo consiglio connesso al primo è però quello di cercare di non farsi annullare o invadere completamente da queste emozioni. Esistono loro ma continuano ad esistere anche tutte le altre. Così come esistono i problemi di infertilità ma esiste contemporaneamente anche il resto della nostra vita.

Rispetto alle situazioni che diventano pericolose o rischiose e che quindi potrebbero diventare un trigger emotivo, se possibile si possono tranquillamente evitare. Senza troppi sensi di colpa.
Nessuno di noi è obbligato ad affrontare sofferenze in più se possono essere evitate.
Quando invece non è possibile evitare questi stimoli, cerchiamo in qualche modo di accettarli, di viverli, ma poi anche di farli scorrere via dalla nostra mente.

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