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Fibromialgia

Il dolore si impossessa di tutto! La vita si modifica in funzione della sofferenza. Sentirsi accettati, riconosciuti e compresi rispetto a quello che si sta provando diventa fondamentale per salvaguardare la salute psicologica.

Cos'è e sintomi

La fibromialgia (o sindrome fibromialgica) è una malattia cronica caratterizzata da dolore diffuso (muscoli, ossa, cute, legamenti, tendini) e rigidità muscolare.

Oltre a questi sintomi si affiancano altre difficoltà più o meno specifiche:

  • Astenia
  • Disturbi del sonno
  • Rigidità mattutina
  • Mal di testa
  • Disturbi dell’umore
  • Sindrome del colon irritabile
  • Difficoltà di concentrazione e attenzione
  • Disturbi della memoria e del pensiero
  • Stanchezza cronica
  • Affaticamento
  • Torpore o formicolii agli arti
  • Dolori mestruali
  • Ipersensibilità a odori e stimoli esterni (ad es. caldo/freddo)
  • Disturbi visivi/uditivi

Ci tengo a sottolineare che questo elenco è solamente indicativo di quelli che possono essere i più frequenti sintomi riscontrati in chi soffre di fibromialgia. Ovviamente ogni persona sviluppa difficoltà specifiche a seconda del proprio caso e della propria storia.

Diagnosi

La fibromialgia non è una malattia psicosomatica!

Il medico specialista di riferimento per la diagnosi di fibromialgia è il reumatologo. Comunemente viene effettuata l’analisi dei tender points. I tender points sono 18 punti situati in tutti i distretti del corpo che tendono ad attivarsi provocando dolore in presenza di fibromialgia. Durante la fase di diagnosi e valutazione, questi punti vengono toccati per capire se causano dolore e a che livello o intensità. Solitamente si riscontrano almeno 11 su 18 punti doloranti nelle persone affette da questa patologia.

Dobbiamo considerare, purtroppo, che la diagnosi di fibromialgia spesso arriva dopo anni di sofferenze e di soluzioni fallimentari. Questa problematica si riscontra perché i sintomi lamentati sono spesso associabili anche ad altre malattie più comuni. Ad oggi non esiste una cura specifica, gli interventi e le terapie adottate servono per alleviare il più possibile i sintomi e migliorare la qualità di vita.

Risvolti psicologici

Dal punto di vista sociale, emotivo, mentale e psicologico, una malattia come questa apre ad un’ampia gamma di difficoltà. Prima tra tutte va considerata la cronicità. La cronicità cambia la vita in tutti i sensi. La persona è costretta a modificare ogni aspetto della propria quotidianità in funzione del dolore e della malattia. Questo è certamente un passaggio non indifferente da affrontare, soprattutto se non si ha un sostegno accanto.

La sofferenza emotiva si accompagna quasi sempre al dolore fisico. Vedere il proprio corpo che cambia, che si stanca, che perde forza, causa pian piano una sofferenza psicologica importante. I vissuti di paura, preoccupazione, frustrazione, impotenza, rabbia e sconforto diventano quotidiani. I pensieri spesso sono rivolti al proprio stato di salute e all’andamento del proprio futuro.

I disturbi dell’umore che sono uno dei sintomi della malattia stessa, contribuiscono a rendere instabile la vita di chi li vive. Spesso la sensazione è quella di non avere alcun potere o controllo sull’espressione delle proprie emozioni.

A tutto questo si associa la grande problematica sociale della gestione delle relazioni con gli altri. Con la propria famiglia, con i propri amici e conoscenti, con il partner, con i colleghi di lavoro. Molto frequentemente riuscire a spiegare cosa si sta vivendo e cosa si sta provando è un ulteriore ostacolo. Questa difficoltà diventa ancora più grande quando dall’altra parte non si trova la giusta dose di comprensione ed empatia.

Quando il dolore psichico si aggiunge a quello fisico il rischio maggiore è che ci si senta condannati alla malattia, senza via di uscita e senza possibilità di stare meglio.

La voce delle donne

“Ho paura di quello che capita al mio corpo e alla mia mente”, “Certe volte non ce la faccio, semplicemente non ce la faccio”, “Come si può spiegare qualcosa che è più grande di me?”, “Combatto tutti i giorni una battaglia con me stessa”, “Per tanti anni mi sono sentita dire che era la mia mente ad inventare tutto e invece avevo la fibromialgia”.

L’idea della battaglia rispecchia bene i vissuti di chi ogni giorno affronta il dolore cronico. Ci si trova a combattere per qualunque piccola azione che invece per gli altri è assolutamente scontata. Si combatte per trovare la forza di alzarsi, per svolgere semplici attività, si combatte per dare inizio e fine ai propri pensieri, per affrontare le paure e la fatica, si combatte anche solo per riuscire a riposare. Nelle fasi inziali si combatte anche per avere una diagnosi corretta.

Non sei sola

Il primo passo che ci tengo sempre a fare in casi di fibromialgia è quello di dare voce al dolore e alla sofferenza. Dare voce significa riconoscere. Riconoscere qualcosa che spesso viene negato da chi sottovaluta il problema, da chi dice che è solo qualcosa legato alla mente, allo stress o all’ansia. Riconoscere quella che viene definita come una malattia invisibile. Insieme potremo fare questo percorso. Potremo attivare una strada emotiva e psicologica che possa aiutarti a rendere più “accettabili” i sintomi che stai vivendo. Ritrovare una base di stabilità all’interno del tuo corpo.

Grazie all’uso delle tecniche di rilassamento e dell’ipnosi potremo alleviare i disturbi del sonno e la stanchezza cronica. Troverai uno spazio a tua disposizione per raccontare i tuoi vissuti, le tue paure, le tue ansie. Lo scopo sarà quello di alleggerire il più possibile la sofferenza emotiva per fare in modo che la tua vita possa mantenere la miglior qualità possibile nonostante la presenza della malattia.

Ricorda: puoi aiutare mentalmente il tuo corpo ad affrontare i dolori che vivi ogni giorno!

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